L’arte del pensiero stanco

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Se riuscissi a non parlarmi
degli odori acerbi
non maturi ancora
sopra i tronchi,
e riuscissi a percepire
l’odore profumato
di ogni raggio in cielo
dentri l’oggi,
potrei rasserenarmi
in questa scomoda poltrona
tralasciando lo scomodo
e lasciando la poltrona.

Gentile intento, il riposo
come colorato insetto
sfiora il fiore e poi riparte,
così questa poltrona insegna

l‘arte del pensiero stanco.

Da parte le fatiche: Silenzio,
come nelle apnee notturne.

Trabocca la voglia
del respiro,
e fionda poi potente
il nuovo passo
sul resto del mio giorno
ormai già andante.

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