Leggendo trovo parole profumate tra le pagine.
E le colgo e ne faccio mazzi di striscianti sensazioni
e collane che s’impigliano, che decorano il risveglio.
Ci sono vite semplici che vorticosamente ruotano
frenetiche, che lasciano al cuore un battito in più
per potersi stringere ogni volta
attorno all’emozione del respiro.
E siete vividi, autori, così lividi e schiaffeggianti
tra le righe d’un sonetto, deliranti tra suoni d’un racconto.
V’aspetto al primo sorriso del sole
v’aspetto per ubriacarmi di frammenti.
Non mi sento più sola, non mi sento più vuota.
D’ogni fremito, mi dite il nome,
d’ogni timore la soluzione.